NaturalArtBook

La monografia/catalogo è stata realizzata per essere guida sul senso dell’esposizione delle opere in mostra (personale di Paolo Ceola Il Senso di Vaia al Museo Le Carceri di Asiago ottobre 2019-febbraio 2020 e, contemporaneamente, raccolta di scritti e testimonianze sull’ecologia profonda curati da Alessandra Pagano. È frutto della ricerca di un senso, e Vaia ne è stata simbolicamente presente. 

Distribuita gratuitamente in edizione cartacea durante la Mostra grazie al sostegno delle aziende partners che ne hanno condiviso il messaggio.

Con interventi di Daniele Zovi, Selene Calloni Williams, Claudio Marucchi, Gianni Rigoni Stern, Giorgio Barberis, Raffaele Cavalli.

 

Il Senso di Vaia

La mostra che si è svolta ad Asiago (VI) dal 27 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020 ha riscosso un grande successo di pubblico ed una attiva partecipazione alle suggestioni sull’ecologia profonda. Immagini, sculture, video ed una monografia tematica per accompagnare i visitatori lungo un percorso trasformativo.

L’esposizione è un percorso d’arte su temi ecologici che seguono una pluralità di declinazioni per riflettere sulla nostra identità e sul nostro rapporto immaginario con la natura. L’evento climatico di vaia diventa il medium per scatenare queste riflessioni. I preziosi alberi d’oro e la Tillandsia che ricopre le opere sono gli esseri più forti, resistenti e longevi del Pianeta ma di cui non sappiamo nulla.

“Vaia” ha portato alla luce quanto siamo inermi di fronte alla forza incontrastabile della natura e come siano fallimentari i nostri tentativi di dominarla. Una forza immensa che in sole due ore ha abbattuto 14 milioni di alberi. Un segnale che non rimane inascoltato provocando spunti di riflessione profondi in tutti i territori coinvolti. 

Il vero senso della cultura ecologica è creare connessioni ed il linguaggio dell’arte è l’unico che permette di dialogare con la natura, una dimensione tutta da scoprire. Il linguaggio artistico più di ogni altro si avvicina a quello vegetale, usandone simbologie ed archetipi immaginali. Ritratti che fanno riflettere sul concetto di identità, nodi che rappresentano la memoria ed il ricordo dell’insoluto, alberi trasformati in eterni e preziosi ricordi di metallo dorato. Il pensiero ecologico stimola a sua volta profonde riflessioni sull’identità e sulla convivenza, temi cruciali nel dibattito della contemporaneità.

Ogni stanza un tema, una domanda, una suggestione multisensoriale per stimolare il nostro senso di appartenenza a questa dimensione più ampia. L’obiettivo è parlare di ecologia non attraverso toni catastrofici e preoccupanti, ma con i toni della scoperta, dello stupore. È questo l’effetto rigenerante del contatto con la Natura.

Il progetto nasce da un’idea di Paolo Ceola ed è presentato in collaborazione con l’associazione NaturalArte. Alessandra Pagano ha curato il progetto editoriale interamente dedicato ai temi dell’ecologia profonda.

L’installazione ospita scritti inediti di Selene Calloni Williams e Claudio Marucchi. Partecipano i forestali Gianni Rigoni Stern e Daniele Zovi, il professore Cavalli del Tesaf e l’equipe del professore Lucio Bonato del dipartimento di Biologia dell’Università di Padova.

Il cortometraggio

Dopo due installazioni d’arte Paolo Ceola affronta i turbamenti suscitati dai cambiamenti climatici con un cortometraggio. I rimandi all’opera teatrale “Sogno di una notte di mezza estate” si intrecciano con la vita reale.

La Natura appare a volte amorevole, a volte violenta. Nessun giudizio, nessuna accusa l’uomo può avanzare contro di essa.

L’adolescente Maria è innamorata del giovane Fabio. Distesa su un letto di foglie Maria sta recitando il monologo di Elena che fa parte dello spettacolo Sogno di una notte di mezza estate che dovrà mettere in scena assieme ad un gruppo di giovani amici attori. Quel monologo sarà un monito, un presagio, che impregna tutto il film. Maria, dopo aver scoperto il tradimento di Fabio, si addentra sconvolta nel bosco per andare ad abbracciare il suo amico albero spezzato dalla tempesta Vaia. La Natura vibra di presenze misteriose e fiabesche, mentre Maria vede solo la sua disperazione.

Il cortometraggio sarà interamente realizzato in Altopiano e molte sono le scene girate nei boschi di SelvArt.

Patrocini

Regione Veneto – Provincia di Vicenza – Comune di Asiago – Unione Montana Spett.le Reggenza 7 Comuni – Università degli Studi di Padova – PEFC

Partners

Museo Le Carceri – Musei Altovicentino – Museo Naturalistico Patrizio Rigoni Asiago – Cooperativa Il Faggio – Flormart – Tecnografica RossiHobeperghSonosTillandsia Michieli Floricoltura – Panificio KepleLoisonPerlage winery